In questo breve articolo mi soffermo a considerare che relazione c’è tra lo stadio evolutivo della coscienza del leader e la struttura dell’impresa?
Potrebbe sembrare una domanda priva di particolare interesse chiedersi che impatto ha lo sviluppo evolutivo del leader, il suo stadio di sviluppo di coscienza, se non fosse che questo ha un impatto sulla vita dell’impresa e sulla sua capacità di rispondere alle sfide di questa nuova epoca.
Ogni impresa si esprime ed opera, internamente ed esternamente sul mercato, dotandosi di una struttura che tra le altre cose definisce la modalità di divisione del lavoro, le regole relazionali e comunicative, quali sono i processi e quale la cultura condivisa. Questo indirettamente trasmette informazioni su quali sono gli schemi mentali che hanno influenzato la struttura stessa, qual’é la visione del mondo, lo Spirito, l’intento che anima l’impresa stessa dandole forma specifica. Attraverso la forma si può risalire allo spirito di un organismo micro o macro che sia.
Chi ha potere di determinare la struttura aziendale? Sono i leader che definiscono la cultura aziendale, i processi e le regole che determinano la divisione del lavoro e le regole comunicative e relazionali. Pertanto la struttura aziendale riflette la visione del mondo del leader, il suo modo di percepire la realtà, le sue priorità. In tal senso per l’impresa diventa difficile evolvere quando le esigenze spazio temporali, del contesto più ampio lo richiedono se tale passaggio di stadio evolutivo non avviene anche a livello di coscienza del leader. Per fare un esempio limite se il leader ha una struttura mentale ed una personalità che lo porta a interpretare il suo ambiente come pericoloso per il soddisfacimento dei suoi bisogni, sarà predisposto ad atteggiamenti di lotta e competizione. Tra le principali priorità ci saranno il mantenere il controllo ed il potere. Questo influirà sulle relazioni interne creando una struttura a gestione top-down, si circonderà di persone fidate, ma non è detto che siano le più competenti tra quelle presenti in azienda, e utilizzerà sistemi di premio e punizione che avranno come obiettivo il mantenere coesa l’organizzazione e il potere.
Una struttura di questo tipo se inserita in un ambiente che richiede sfide nuove e più complesse che necessitano di maggiore fluidità, creatività, innovazione potrebbe trovarsi di fronte a concrete difficoltà di riuscire a far fronte a quelle sfide con seri rischi per l’esistenza stessa dell’impresa. Per sopravvivere ed essere in grado di rispondere alle nuove sfide la struttura dovrebbe mutare. Ma tale mutamento è possibile solo nel momento in cui il leader stesso riesce a mutare la scala delle sue priorità, a consapevolizzare le sue paure, i suoi schemi mentali e la sua visione della vita e questo suo cambiamento si rifletterà di conseguenza nella struttura aziendale. In caso contrario, lì dove non c’è disponibilità di consapevolezza e cambiamento sarà probabile il tentativo di mantenere inalterata la struttura personale e aziendale che rimarrà così bloccata. Ora sorge spontanea un’altra domanda: cosa succede se lo stadio di coscienza del team è ad un passaggio evolutivo superiore rispetto a quello manifestato dalla struttura dell’azienda? La risposta è facilmente intuibile.
Ecco perché lo stadio di coscienza del leader è importante per il futuro dell’impresa oltre che per il clima aziendale.
E’ la struttura che offre i presupposti per i lavoratori di rispondere ad esigenze e richieste più complesse che provengono dal mercato e dalla vita. E in tal senso funge anche da terreno fertile per lo sviluppo delle persone che fanno parte del team e per i sistemi più ampi.
Simonetta Marenzi
Counselor, Coach, formatore.