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La consapevolezza ci aiuta a riconoscere cosa fa vibrare la nostra anima, qual’é il sogno che ci muove, e gli ostacoli interni ed esterni che abbiamo di fronte. La volontà è il fuoco che alimenta quel sogno, orienta le nostre azioni, le organizza. Sono due strumenti che ci consentono di compiere una azione: una più interna di conoscenza, osservazione e presenza, l’altra più esterna, orientata verso un intento ed obiettivo. E solo usando entrambi gli aspetti che possiamo davvero parlare di azione consapevole e libera da impulsi, istinti e condizionamenti mentali derivanti anche dal contesto socioculturale in cui ci troviamo.

Entrambi questi strumenti sono vie preferenziali di approccio alla vita in base alla diversa tipologia biopsichica. Sono una risorsa ma al tempo stesso possono diventare un limite quando usati in modo eccessivo. Ed entrambi gli aspetti possono essere allenati, equilibrati, e usati in modo consapevole e specifico.

Un essere umano è un organismo vivente dotato di un corpo fisico, di emozioni e di una mente e svolge diversi ruoli sociali nella vita, alcuni ritenuti più gratificanti di altri sia per fattori interni che esterni. Riuscire ad armonizzare tutti questi aspetti, armonizzare il proprio “team interiore” richiede consapevolezza e volontà, una volontà che sia al tempo stessa forte, in grado per esempio di riuscire a superare le tendenze impulsive , ma che sia anche buona e saggia.

Anche le imprese, proprio come ogni essere umano sono un organismo vivente, fatto da una molteplicità di individui che si relazionano tra loro e lavorano in team che possono essere statici o fluidi, in costante cambiamento per turni di lavoro, per cambiamenti aziendali quali fusioni, incorporazioni, e collaborazioni strategiche. Ed ogni impresa ha un suo corpo fisico (la struttura aziendale), un suo corpo emozionale, (le emozioni prevalenti nell’ambiente quali paura di una crisi aziendale, o piuttosto una fiducia reciproca, livello di stress etc.) e un corpo mentale (convinzioni, regole formali ed informali, sistema socio culturale in cui è inserita). Compito del leader è di indicare la direzione e per farlo deve potere osservare la situazione a 360 gradi il che implica capacità osservativa, consapevolezza – delle risorse fisiche, energetiche e di competenze e abilità interne e di osservare gli ostacoli interni ed esterni, ma anche capacità di orientare il “fuoco” dei suoi collaboratori e creare unità di intento. Per farlo se si agisce solo attraverso la volontà forte si andranno ad alimentare quelle emozioni interne che stanno creando ostacolo o che provano paura. Integrando anche una volontà buona e saggia allora il focus sarà centrato su come ottenere il miglior risultato possibile con il minor dispendio di energie, in senso sistemico ed olistico.

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