Team building e creatività
Un team è composto da persone spesso molto diverse tra loro: diversità di idee, di pensieri, di sentimenti, di bisogni. Diversi modi di percepire la realtà, di relazionarsi, di comunicare. Questa diversità rappresenta al tempo stesso il rischio di disperdere energia in termini di tempo, e non solo, ma anche l’opportunità di poter accogliere tanti spunti diversi. L’incontro con la diversità è un momento di estrema creatività e dove c’è molta creatività c’è anche rischio di caos e conflitto.
Per stare nella diversità è importante saper so-stare nel possibile conflitto – che è quel momento, più o meno lungo di scontro di idee, opinioni, desideri e che nella pratica può durare da pochi istante a decenni e più, la storia c’è lo insegna – senza lasciarsi intrappolare in esso. Richiede la capacità di incontrare e includere che sono azioni che vanno a creare un movimento psicosintetico – ossia di sintesi tra elementi diversi all’interno di un team, un movimento di convergenza.
Spesso invece c’è la tendenza a circondarsi di yes man, di adulatori, o di chi è sulla stessa linea d’onda. Richiede minor dispendio di energia nel breve ma un maggiore dispendio futuro, in termini di creatività persa. E creatività ed innovazione e sviluppo vanno a braccetto.
Scegliere l’incontro e l’inclusione è una azione e l’azione per essere davvero efficace richiede l’accordo del pensare, del sentire e del volere. Se la diversità può essere vista come un movimento che sospinge in direzioni opposte, l’incontro e l’inclusione sono una scelta di dirigersi verso la rotatoria e la rotatoria è un momento di possibile caos ma anche di convergenza che richiede di trovare un suo ritmo, frutto di un accordo comunicativo e relazionale definito da regole, più o meno condivise dal gruppo stesso.

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