Questo titolo fa riferimento al lavoro di Roberto Assagioli, ideatore della Psicosintesi che definì il processo psicosintetico attraverso queste tre parole fondamentali “CONOSCI, POSSIEDI E TRAFORMA”.
Un processo è il modo in cui si intende procedere per raggiungere una meta definendo i passi necessari, gli obiettivi; l’obiettivo serve a dare una direzione alla mente e al corpo piuttosto cha lasciarsi esclusivamente trascinare dalle correnti esterne e dagli impulsi interni.
Queste tre parole suggeriscono che se ciò che accade nella nostra vita e attorno a noi, in un determinato contesto o ambiente, non crea più uno stato di bene, sia a livello individuale che di gruppo, esiste un metodo che aiuta a modificare e trasformare la situazione; tale metodo richiede tappe definite.
La prima tappa richiede di conoscere e prendere atto del problema in ogni suo aspetto ed è una fase che va ad espandere la consapevolezza. La seconda tappa – possiedi – richiede assunzione di responsabilità. Solo quando riconosciamo che la situazione ci appartiene, che ne facciamo parte e abbiamo avuto un ruolo nel generarla, inizia la possibilità di agire in modo nuovo e dare una forma nuova – trasformare – una situazione secondo un intento più chiaro e procedendo con un ritmo che sia sostenibile e tenga conto delle risorse disponibili e delle abilità e qualità da acquisire necessarie allo scopo.
La trasformazione spesso spaventa perché implica cambiamento. Eppure l’unica costante certa della vita è il cambiamento. Nulla permane immutato. Nemmeno le più solide tra le montagne. La materia è impermanente e subisce modifiche di forma e quando una forma non è più in grado di soddisfare determinate esigenze e bisogni o ha esaurito il suo compito la Vita, ciò che alimenta e anima quella forma dal di dentro, si ritrae e alimenta una forma nuova. Nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma.
Se tutto è soggetto a cambiamento e tale cambiamento è una legge di natura e pertanto superiore alla volontà e potere dell’uomo, all’umano resta la responsabilità e la libera scelta di chiedersi e valutare, possibilmente per tempo, quale cambiamento sia necessario apportare.
Quale cambiamento apportare nella mia vita? Quale nella nostra azienda? Di quale cambiamento ha bisogno la nostra città, nazione, mondo? Come attuare questo cambiamento? Con quale passo procedere e quali tappe sono necessarie? Quali esigenze e bisogni non trovano ascolto e inclusione; come e in che misura sono soddisfabili? Chi può fare cosa e come?
Queste domande sono fondamentali affinché il cambiamento non sia un fatto imposto solo dalla vita o da chi ha maggiore potere di influenzarlo all’interno di un piccolo o di un macro sistema ma sia un processo attivato e gestito in base ad una scelta consapevole di quale sia la tras-forma -azione che si vuole manifestare nella propria vita e in quella di gruppo.
La trasformazione può essere dettata da vicende “esterne” ma può essere con-cord-data attraverso una relazione consapevole e costruttiva tra le persone e tra le persone e la natura. Questa relazione consapevole inizia allenando la capacità di ascoltare esternamente ed internamente: l’Umano, la Natura. e soprattutto il Sè, la Vita sul piano interiore.
Se la vita, nel suo aspetto materiale è soggetta al cambiamento, la vita sul piano interiore permane.
Simonetta Marenzi
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Percorso formativo per lo sviluppo di persone, imprese e comunità
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