Quando si parla di counseling nelle aziende gli obiettivi che vengono spesso menzionati sono il ridurre l’assenteismo, ridurre il turn over e gli infortuni, migliorare il clima relazionale, (solo per citarne alcuni). Obiettivi tutti validi ma qualcuno potrebbe tuttavia obbiettare che, in momenti di “crisi”, ciò a cui i lavoratori e imprenditori mirano non è il “benessere” dal punto di vista relazionale, quanto piuttosto ad una maggiore sicurezza lavorativa. Una garanzia di continuità.
Questa sicurezza lavorativa spesso è perseguita con un approccio volto a contenere il più possibile i costi del personale. Se l’azienda risparmia sui costi del personale può “resistere” alle condizioni difficili del mercato. Già, ma per quanto? Inoltre è una tattica che già si pone in difesa. “Resistere in attesa di tempi migliori” . Siamo davvero certi che sia una strategia sempre valida?
Ma soprattutto perché un imprenditore dovrebbe spendere denari ed energie per provare a migliorare qualcosa di “intangibile” come le relazioni interpersonali, l’organizzazione interna, la motivazione, offrendo formazione, counseling e coaching interno piuttosto che negli investimenti, di nuove attrezzature, nel marketing o nell’innovazione tecnologica?
E’ bene anticipare che una cosa non debba per forza escludere l’altra ma soprattutto è fondamentale considerare la formazione del personale, il counseling e il coaching aziendale come strumenti utili a creare innovazione – un fare nuovo (lì dove le vecchie modalità non stanno più dando frutti) – sia in termini relazionali che di sviluppo delle potenzialità latenti e della creatività di una impresa. L’impresa ha bisogno di utilizzare forme diverse di capitale: umano, strumentale e immobiliare, finanziario. Investire per fare formazione ai collaboratori, sia per implementare le conoscenze tecniche che le consapevolezze interne e le soft skills, è funzionale a migliorare la motivazione e il piacere di far parte di quella impresa. E’ questo che dà vitalità ed energia, che Anima e muove, che genera passione ed entusiasmo, creatività, coesione del gruppo di lavoro, resilienza e appartenenza; questi fattori si ripercuotono, in prima istanza, sull’andamento gestionale dell’impresa che a sua volta favorisce quello economico e finanziario.
Quindi non si tratta di scegliere su cosa investire per innovare ma di come investire.
La Psicosintesi ci ricorda anche etimologicamente l’importanza di dare attenzione ai diversi aspetti di un organismo complesso. Armonizzare bisogni diversi all’interno di una realtà molteplice quale è un’azienda, non solo è possibile ma auspicabile. Se una parte non sta bene l’intero sistema ne soffre. Il movimento verso l’abbondanza è un movimento che unisce, include, armonizza.
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